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Appuntamento da non perdere per gli appassionati della storia locale: il 1 Luglio 2023 sarà inaugurata la restaurata torre matildica di Castelnovo Monti
Torre matildica restaurata

Dopo il posticipo dell'evento previsto alla fine del 2022, ora è stata programmata per sabato 1 luglio l'inaugurazione del recupero della torre matildica di Monte Castello.

La trasformazione dell'area segue le campagne archeologiche condotte nella regione negli anni precedenti.

Sabato 1 Luglio 2023, l'appuntamento è fissato per le 11:00 in piazza Unità d'Italia, nel centro storico di Castelnovo, da dove ci si dirigerà verso la torre per l'inaugurazione del progetto di rinnovamento e la presentazione di una breve relazione archeologica sulle origini e l'evoluzione del sito.

"L'Assessore all'Ambiente e al commercio di Castelnovo Monti, Chiara Borghi, che ha seguito il progetto, afferma con soddisfazione: "Finalmente abbiamo restituito al paese un elemento di identità, una delle rare testimonianze rimaste del nostro passato come territorio matildico. Il consolidamento e la miglior visibilità della torre dal centro di Castelnovo ci offrono una prospettiva diversa sulla nostra storia. Ne abbiamo ricevuto apprezzamenti da parte di molti cittadini in queste settimane, mentre la torre è tornata a essere riconoscibile alle spalle del centro storico non solo di giorno, ma anche di sera grazie all'illuminazione appositamente predisposta. Ci hanno ringraziato per aver riportato alla luce un elemento che racconta la storia di Castelnovo e il suo sviluppo nel corso dei secoli. Desidero ringraziare la Soprintendenza, le imprese che hanno lavorato sul sito e le persone che, negli anni passati, ci hanno chiesto di recuperare questa struttura, anche attraverso studi e pubblicazioni che ne ripercorrevano la storia".

Una storia di grande importanza che l'archeologo Nicola Mancassola ha ripercorso nella relazione ufficiale della Soprintendenza Archeologica e delle Belle Arti sui lavori di restauro della Torre.

Castelnovo Monti si trova in una zona montuosa di notevole rilievo, che collega le pendici settentrionali e meridionali dell'Appennino. Grazie a questa posizione strategica, nell'antichità tardo-romana fu costruito un castrum sulla Pietra di Bismantova.

Nel X secolo, i confini di Bismantova attirarono l'attenzione dei Canossa, come testimonia il fatto che alcuni vassalli di Bonifacio provenissero da Bismantova. La presenza canossana si consolidò ulteriormente con Matilde, quando la pieve di Campiliola fu affidata all'arciprete Frogerio, una delle figure di spicco del suo entourage.

torre castello aprile 2024

Probabilmente in quel periodo, durante il duro conflitto tra Papato e Impero o forse ancor prima, durante l'ascesa di Bonifacio, fu costruito un nuovo castello (chiamato castrum novum per distinguerlo dal castrum vetus sulla Pietra di Bismantova), non lontano dalla pieve di Campiliola, lungo la strada che conduceva al passo del Cerreto.

Questa costruzione potrebbe essere avvenuta durante l'epoca della lotta tra Papato e Impero o forse anche prima, durante il periodo di affermazione di Bonifacio.

Tale castello, chiamato castrum novum per distinguerlo dal castrum vetus situato sulla Pietra di Bismantova, rimase in mano al monastero di Sant'Apollonio per lungo tempo. Tuttavia, a metà del Duecento, diverse famiglie attive nella montagna reggiana, tra cui i Fogliani e i Da Canossa, si contesero il controllo del castello.

All'inizio del Quattrocento, l'intera area passò sotto il dominio degli Estensi e la Rocca perse la sua importanza.

pannello informativo Monte Castello

Il castello continuò comunque ad essere utilizzato fino alla metà del Cinquecento, quando nel 1561 il duca Alfonso II concesse agli abitanti di Castelnovo la possibilità di recuperare i materiali di costruzione dalle strutture dismesse.

Da questo atto si evince la presenza di un grande palatium, una casa che un tempo fungeva da prigione, un magazzino, quattro cisterne e due torri: una più piccola di forma circolare e una più grande chiamata "la torre granda".

Dell'antico complesso medievale, oggi rimane solo la torre principale di forma quadrata, di cui sono conservati due piani in elevazione.

Altri resti del castrum sono ancora visibili in diversi punti della sommità della collina, sebbene la presenza di una pineta, piantata negli anni '30 e '40 del Novecento, ne renda la comprensione più difficile. Tra questi si può notare, all'estremità meridionale, una struttura circolare (la torre circolare menzionata nel documento del 1561), rasata al livello attuale del suolo, e sul versante orientale un tratto di muro di cinta su cui si appoggia un edificio rettangolare, probabilmente una cisterna per la raccolta delle acque piovane.

Queste aree sono state oggetto di scavi archeologici nel 2010-2011. Nel 2021 sono state effettuate attività di svuotamento all'interno della torre principale, dove si era accumulato materiale di crollo. Queste operazioni hanno costituito la base per l'intervento di restauro, il cui obiettivo principale è stato il recupero e la messa in sicurezza della torre.

storia di Monte Castello