La Rupe Dantesca

La Pietra di Bismantova va scoperta attraversando tutti i suoi sentieri che ti consentono di ammirarla da sotto per poi condurti sino alla sommità.

La Pietra di Bismantova è lo scenario perfetto per una giornata di scoperta indimenticabile. Dalle viste panoramiche, questo gioiello che si staglia inconfondibile ti farà sentire come se fosti stato trasportato in un altro tempo e luogo.

Respira l'aria fresca e pulita mentre cammini fino alla cima della Pietra di Bismantova. Una volta raggiunta la cima, guardati attorno e ammira il panorama mozzafiato.

Come si è formata la Pietra di Bismantova?

Natura e genesi geologica della Pietra

La Pietra Bismantova sotto l'aspetto litologico, interessa lo studioso di geologia. La sua roccia va classificata fra quelle di natura sedimentaria, molto comuni nella zona della montagna reggiana.

vista della Pietra da piazzale Dante

Sono tre le rocce principali che formano il complesso litologico della Pietra di Bismantova:

  1. Arenaria a cemento calcareo, appartenente al Miocene, sulla sommità. Tale arenaria è costituita da un miscuglio di granuli di quarzo, di pietre verdi, di feldspati, e di fossili in polvere, raramente conservati nella forma originaria. Qualche studioso la chiama anche "calcarenite" per la preponderanza di carbonati e di calcare.
  2. Argilla marnosa a basamento della stessa sommità, nettamente differenziata dal precedente di arenaria per l'aspetto e la proprietà. L'arenaria infatti è roccia rigida e fragile, mentre l'argilla, più omogenea, è rigida quando è all'asciutto, ma quando è raggiunta dall'acqua, diviene de- formabile, cedevole e franosa.
  3. Argilla scagliosa infine, costituisce lo strato inferiore; è mescolata con materiale di diversa provenienza; e anche questa, quando è impregnata di acqua, diventa franosa, provocando avvallamenti, rovinando strade e abitazioni, come l'esperienza della montagna tristemente insegna.

Quando si è formata la Pietra?

In epoche remotissime quando ancora tutta la Penisola era coperta di acque, e prima che il corrugamento del fondo marino del Tirreno, creasse il rilievo della dorsale appenninica.
Gli strati di arenaria calcarenite della sommità, costituiscono un potente deposito sedimentario del Miocene, che rappresenta l'età di mezzo del Terziario della geologia.

I resti fossili che attualmente si osservano nella arenaria di Bismantova, sono: denti di squalo, frammenti di echinodermi, valve di molluschi, ed altri di vario genere.

Queste notizie sono scientificamente certe. La difficoltà nasce quando si cerca di spiegare, come mai ad un certo momento della storia geologica della terra, restò solo questo alto monte di Bismantova.

Una spiegazione attendibile è questa: i tre strati diversi di rocce sovrapposti, hanno agito più o meno in questo modo. Le argille sottostanti alla rigida arenaria della sommità, sotto l'azione dell'acqua, sono divenute plastiche e franose, determinando fratture, fessurazioni e cadute di massi dell'arenaria calcarenite. La forma della Pietra, strapiombante dal lato sud-est, è conseguenza di una lunga fase di demolizione e di assestamento, sotto l'azione di vari agenti: vento, acqua, gelo, erosione; cedimento del basamento di argilla; scosse telluriche.

Da secoli è in atto questo lento e continuo logorio della Pietra, che ha staccato massi anche di notevole mole, che poi, per effetto di smottamenti del terreno su cui poggiavano, sono arrivati fino al Secchia, a Bondolo e a Fontanacornia.

Questo processo di demolizione è in atto anche adesso. La roccia, in certo modo si "disquama" sotto l'azione del gelo; è sufficiente poi un po' di vento, o un forte temporale, per fare cadere queste "squame" in for- ma di sassi più o meno grandi. Per questo si è provveduto a coprire la chiesa e la casa con una robusta copertura di cemento armato, per difendere la costruzione dalle conseguenze del continuo processo disgregativo della Pietra.
la Pietra di Bismantova da Piazzale Dante 

La Pietra di Bismantova è una meraviglia geologica unica che si trova lungo lo spartiacque tra le valli del Secchia e dell'Enza.

Con un profilo a "mesa" caratteristico, è composta da calcareniti mioceniche della Formazione di Pantano e verso la base dalla Formazione di Contignaco-Marne di Antognola. Le sue bellissime rupi mostrano interessanti strutture sedimentarie, messe in risalto dall'erosione selettiva, faglie e mesofaglie che sezionano la roccia.

La Pietra di Bismantova è un importante riferimento stratigrafico e un'area di studio per gli scienziati e gli appassionati di geologia. Nella piazzetta dell'Eremo, si può osservare la base delle calcareniti e seguire le marne selciose della Formazione di Antognola lungo il sentiero.

Inoltre, la Pietra di Bismantova offre anche un'esperienza emozionante per gli amanti dell'avventura all'aria aperta. Il fianco Sud-Est della rupe è caratterizzato da una faglia inversa che rialza il substrato ligure con un rigetto di oltre 400 metri.

Ai piedi della parete si sviluppa una estesa falda di detrito, mobilizzata lungo il versante est da una frana per colamento, sulla quale si spostano i grandi massi caduti dalla soprastante parete, in direzione di Fontana Cornia.

Ci sono anche diverse cavità naturali lungo le pareti della Pietra di Bismantova, che offrono un'altra opportunità per esplorare questo luogo straordinario. Venite a scoprire la bellezza unica della Pietra di Bismantova!

Una giornata completa di esplorazione della montagna di Bismantova, una vera fortezza naturale

Pietra vista dal Casale

Le imponenti facciate della Pietra di Bismantova si elevano, rivelando le singolari formazioni di arenaria, note come biocalcareniti, che ne costituiscono l'essenza.

Queste rocce, dal tono beige con sfumature giallastre, virano verso varie gradazioni di grigio sotto l'influenza degli elementi atmosferici, tendendo al nero nelle aree dove l'acqua filtra attraverso di esse.

Le vaste superfici di roccia sono caratterizzate da intensa stratificazione e da molteplici crepe, quest'ultime spesso verticali o fortemente inclinate.

La parete si anima di forme suggestive: cornicioni delicati, angoli nascosti, incavi e massicci pilastri emergono, evidenziando la stratificazione e le linee di frattura.

Nonostante l'ambiente ostile, le pareti rocciose ospitano varie specie di piante erbacee, arbusti e alberi, i quali dimostrano una notevole capacità di adattarsi agli ambienti rocciosi, sopravvivendo in condizioni ecologiche estremamente selettive per la limitata presenza di terra e acqua.

Il pianoro sommitale

Escluse le vie di arrampicata, sono due i sentieri principali che conducono alla vetta: il primo e più famoso è quello che parte da Piazzale Dante e poi dall'Eremo della Pietra.

Il secondo sentiero è meno conosciuto ma più agevole, in quanto è una carraia che si inerpica fino alla sommità e che era anche la via isata dagli agricoltori che, un tempo, si occupavano della coltivazione del foraggio, sulla sommità della Pietra.

Immaginate di trovarvi in cima a una terrazza naturale che lascia a bocca aperta, dove potrete ammirare un panorama a 360 gradi su pareti rocciose scolpite dalla natura, pendii verdeggianti e i maestosi Gessi Triassici. Con una giornata di cielo limpido, potrete spaziare con lo sguardo dalle montagne degli Appennini alle Alpi.

Un tempo, il pianoro sommitale vedeva prati e campi coltivati. Oggi, con l'abbandono degli terreni agricoli negli anni '50 e '60, gli arbusti ed alberi hanno ripreso il loro posto originario creando un ambiente in continuo cambiamento e un paesaggio in evoluzione, frutto dell'interazione tra la natura e l'uomo.