Alla Pietra di Bismantova sono presenti vie lunghe che, più di altre, hanno contribuito allo sviluppo dell'arrampicata in questa località.
Si tratta di itinerari multi-tiro che possiedono un valore storico e alpinistico indiscutibile, oltre a offrire una bellezza e una logica sorprendenti.
Se si considerano gli anni in cui sono state scalate per la prima volta, non si può che ammirare l'audacia degli scalatori pionieri.
Scopri le Maestose Vie di Arrampicata della Pietra di Bismantova
Situata nel cuore dell'Appennino reggiano, la Pietra di Bismantova si erge come la palestra di roccia più affascinante e completa di tutta l'Emilia Romagna.
Grazie alle sue caratteristiche uniche dal punto di vista geografico, morfologico e tecnico, attira scalatori ed escursionisti da tutta l'Italia settentrionale.
Questa massiccia e imponente formazione calcarea poggia saldamente su uno strato di argilla marnosa, mostrando un processo continuo di sedimentazione.
La sua cima, costituita da un vasto pianoro, si estende su circa 12.000 metri quadrati, adornata da uno strato sottile di terra che forma uno stupendo prato ricoperto di cespugli, raggiungendo il punto più alto a un'altitudine di 1.047 metri sul livello del mare.
Leggermente inclinato verso nord, il plateau sommitale offre un punto di osservazione indimenticabile sulla catena appenninica parmense-reggiana-modenese.
In giornate eccezionalmente limpide, la vista panoramica si estende oltre la pianura padana, raggiungendo anche la regione alpina.
Che si ammiri l'impressionante parete sud-est, la serie di fessure, strapiombi e placche sul lato sud, o la pendenza ovest, ammorbidita ma offuscata dalla vegetazione, o infine, il profilo distintivo a nord che ha ispirato numerosi scrittori e poeti, la Pietra di Bismantova si rivela sempre come una meraviglia della creatività della natura.
A sudest, sopra i villaggi di Campolungo, Fontana Cornia, Casale, Maro e Vologno, la parete rocciosa forma una lunga cresta costiera alta oltre 110 metri e si estende per circa 700 metri.
A sud, sovrastando Ginepreto e Carnola, le altezze delle pareti variano tra i 40 e i 120 metri, per una distanza di circa 250 metri. Nel frattempo, a ovest, sopra Castelnovo ne' Monti, si erge una modesta fascia rocciosa alta circa sessanta metri, che copre una distanza di circa 500 metri.
A est, due enormi smottamenti di massi scendono quasi a toccare i villaggi di Fontana Cornia e Casale, creando due affascinanti zone di Bismantova: l'Orto del Mandorlo e la Sassaia.
A sud, presso il Piazzale Dante, giunge la strada asfaltata dove è possibile posteggiare l’auto o, nei periodi di maggiore afflusso, arrivare direttamente con un pullman che parte da Castelnovo Monti, per evitare di congestionare l’area.
Dal parcheggio si diparte una bella scalinata in sasso percorsa la quale si arriva sotto la roccia strapiombante e dove trovano posto il Santuario mariano, Il Rifugio della Pietra e il nuovo centro Laudato Sii.
Un elenco completo delle vie di arrampicata aperte sulla Pietra di Bismantova, con relativa valutazione della difficoltà la si può trovare qui:
https://www.redclimber.it/category/relazioni-zona/relazioni-appennino/appennino/appennino-reggiano/pietra-di-bismantova/
I primi a scalare la Pietra di Bismantova
La Pietra è stata scalata per la prima volta nel 1922 da Carlo Voltolini, che ha aperto la "Via degli Svizzeri", così chiamata per il soprannome dato dai locali a Voltolini e al suo amico svizzero che lo ha accompagnato durante l'ascesa.
La Pietra di Bismantova offre una vasta gamma di percorsi di arrampicata adatti a tutti i livelli, dai principianti agli arrampicatori più esperti. Le vie sono state aperte nel corso degli anni da alpinisti audaci, come Nino Oppio, che nel 1940 ha aperto la "Via Oppio", e Armando Corradini e Olinto Pincelli, che hanno scalato il diedro dal piazzale dell'Eremo affrontando difficoltà di sesto grado.
Via degli Svizzeri
Carlo Voltolini, un avventuriero audace con una passione per conquistare nuove vette, ha inciso il suo nome negli annali della storia di Bismantova con un'impresa straordinaria. Nell'anno 1922, tra la selvaggia bellezza della Pietra di Bismantova, si è avventurato in un viaggio solitario, sfidando la gravità e superando i propri limiti. Scalando la maestosa cima con determinazione incrollabile, Voltolini ha tracciato un percorso che sarebbe stato per sempre conosciuto come la leggendaria "Via degli Svizzeri".
I locali gli hanno affettuosamente conferito questo nome, nonostante provenisse dalla suggestiva terra del Trentino. Ad accompagnarlo in questa audace spedizione c'era un caro amico proveniente dalla Svizzera, il loro legame consolidato nell'ebbrezza della salita.
Via Oppio
Passiamo al 1940 e emerge un altro pioniere di fronte a Nino Oppio. Con risolutezza incrollabile, ha intagliato la propria via sulla spettacolare parete sud-est, dando vita all'incantevole "Via Oppio". Questa straordinaria impresa è stata una testimonianza dello spirito indomabile di Oppio e del suo impegno incondizionato per l'arte dell'arrampicata.
Altre vie di arrampicata
Non da meno, Armando Corradini e Olinto Pincelli, mossi dalla loro insaziabile sete di sfide, hanno puntato lo sguardo sul temibile diedro. Scalando il terreno insidioso dal sagrato dell'Eremo, hanno affrontato le difficoltà di sesto grado che si frapponevano tra loro e la vetta. Il loro coraggio e abilità ineguagliabili hanno trasformato la scalata in una vera e propria testimonianza di resilienza umana.
Negli anni seguenti, Pincelli, pioniere a tutti gli effetti, ha lasciato un'impronta indelebile sul paesaggio roccioso. Con la visione di spingere i confini di ciò che era considerato possibile, ha creato numerosi nuovi percorsi, ognuno dei quali è testimonianza della sua passione inarrestabile e della sua incessante ricerca dell'avventura.
La bellezza e l'atmosfera suggestiva della Pietra di Bismantova la rendono una meta ideale per gli appassionati di arrampicata. Oltre alle sfide verticali offerte dalla roccia, i visitatori possono godere di panorami mozzafiato sulla campagna circostante. La zona è anche famosa per le sue pareti di roccia solide e ben attrezzate, che la rendono un luogo sicuro per l'arrampicata.